giovedì 6 marzo 2014

17/03/2014 di Buona..Costituzione!


Gli attori entrano inscenando una strana partita di pallone: non sanno come si usa la palla, non sanno quanto sarà lungo il campo, in quanti si gioca, non sanno neppure come si fa a vincere! Servono un po’ di regole per cominciare a divertirsi, serve qualcuno che possa farle rispettare.
Con questa scena di teatro muto inizia la lettura dedicata alla legge delle leggi: la Costituzione Italiana; un percorso emozionante che affronta in primo luogo il rapporto degli uomini con le regole, la necessità da parte di ogni democrazia di scrivere regole comuni a tutti e di vigilare su di esse. Infatti la seconda parte della lettura si concentra proprio sulle circostanze storiche che hanno determinato l’avvento delle leggi razziali, sulle responsabilità di chi non ha impedito che tutto ciò avvenisse.  L’ultima parte del percorso tratta invece della Costituzione, della sua nascita come profondo desiderio di riscatto da parte della democrazia: le regole di convivenza che consentono a tutti di vivere in serenità, unite al dovere civico di vegliare con attenzione su tali leggi affinché nessuno ne stravolga il senso. La partita ora può ricominciare, e la palla invisibile viene idealmente lanciata ai ragazzi, affinché se ne possano prendere cura. La lettura della Costituzione si presenta così come una luce di democrazia giunta a sciogliere i nodi di un passato così tragico... ma i nodi sono risolti?

I testi utilizzati per questa lettura sono tratti dallo Statuto Albertino, dai discorsi di Piero Calamandrei, dagli articoli fondamentali della Costituzione, dalle leggi promulgate dal fascismo sui provvedimenti nei confronti della razza ebraica; accanto a questo corpus istituzionale ci sono poesie, canzoni civili - da Gaber a Battiato - e testi di narrativa e di teatro (La fattoria degli animali, Il signor Rossi e la Costituzione).